Quale il momento in cui smettere di praticare attività sportiva? Esiste un'età in cui è preferibile smettere?
La risposta a queste domande potrebbe trasformarsi in un potente elisir di lunga vita. Non è mai troppo presto o troppo tardi per fare attività fisica e provare a garantire al proprio organismo livelli di benessere altrimenti difficilmente raggiungibili. Specialmente con l'avanzare degli anni ed in concomitanza con due cambiamenti endocrini significativi; andropausa per l'uomo e menopausa per la donna.
I mutamenti che avvengono dai 50 anni in poi sono di natura fisica e nervosa; d'altronde il corpo è la mente, la mente è il corpo. L'allenamento in quest'ottica assume un ruolo chiave per il benessere complessivo dell'organismo.
Non è necessario praticare attività sportiva in forma agonista, anche una lunga camminata può migliorare sensibilmente i nostri standard di vita. E' dimostrato ad esempio che camminare almeno 20 minuti al giorno porta benefici al nostro apparato cardio circolatorio, aiuta a prevenire patologie come diabete ed ipertensione e tiene a bada i livelli di colesterolo.
Prendiamo in esame i benefici di corsa e trekking.
La corsa oltre a bruciare le calorie, ridurre la voglia improvvisa di cibo ed il rischio di malattie cardiache giocando un ruolo importante per il nostro benessere psicologico. Secondo una ricerca del 2014 "Correre provoca cambiamenti durevoli nei neurotrasmettitori del buonumore, la serotonina e la norepinefrina, sia durante che dopo l'allenamento". Un effetto simile a quello indotto dagli antidepressivi, supportando la formazione di nuovi neuroni.
Se invece siete amanti delle lunghe passeggiate il trekking potrebbe fare al caso vostro. La natura ha un effetto calmante sulla mente, con conseguente riduzione dell'ansia e ricarica di energia.